“Cooperazione di Comunità per un Welfare Responsabile”, è la sfida lanciata oggi dalla Cisl Campania per nuove politiche di inclusione. Garantire cioè a tutti le stesse opportunità di inserimento e crescita sociale attraverso “ un welfare compartecipato in cui siano protagonisti i corpi intermedi della società civile e siano attivi i soggetti privati – afferma Doriana Buonavita, segretario generale del sindacato campano – Un welfare inteso come motore dello sviluppo, che non costa ma da considerarsi come un investimento per lo crescita complessiva della comunità”. Nel corso dell’incontro che ha visto la partecipazione tra gli altri dell’assessore regionale Lucia Fortini, dell’Anci, Inps, e dei rappresentanti del mondo delle associazioni e della cooperazione, si è ribadita la necessità della riqualificazione della spesa pubblica regionale, un modo diverso di progettare, programmare, indirizzare e valutare gli interventi. Ma soprattutto l’avvio di una stagione per un patto aperto a tutti i soggetti sociali coinvolti nelle politiche di welfare. “Una sfida – sostiene Melicia Comberiati, coordinatrice Welfare e Terzo Settore Cisl Campania – che deve partire da una corretta intercettazione delle risorse destinate a questo settore, che coinvolge i diversilivelli istituzionali, un sistema di governance multilivello e di politiche coordinate che utilizza risorse di diverse provenienze”. Azioni quanto più urgenti soprattutto in Campania dove la decrescita della popolazione (– 2,1 per mille nel 2017), con le inevitabili e gravi ripercussioni sull’economia che si registrano ovunque, si sommano a una situazione non proprio incoraggiante in termini di occupazione, carenze strutturali e scarsa crescita economica. “E’ inevitabile quindi che in un tessuto così fragile l’espandersi di fenomeni quali la non autosufficienza, la fragilità delle reti primarie e del capitale sociale, la precarizzazione del lavoro, il diffondersi della vulnerabilità sociale, il crescere delle situazioni di impoverimento, emarginazione, disagio, e l’aumento delle disuguaglianze hanno ridisegnato la mappa dei bisogni sociali: conciliazione famiglia-lavoro, cura ed educazione dei bambini piccoli, assistenza agli anziani, servizi all’impiego,apprendimento continuo, inclusione sociale, sostegno del reddito” affermano dal sindacato. Per la Cisl quindi è quanto mai indifferibile determinare un clima di dialogo e confronto per far comprendere al Governo, ai rappresentanti delle Regioni ed Autonomie Locali ed alle forze politiche che, per realizzare un nuovo modello di welfare non basta la sola produzione normativa, ma serve un impegno straordinario. I lavori del seminario sono stati conclusi da Ignazio Ganga,segretario nazionale Cisl , per il quale “ il reticolo sociale è fondamentale per tenere dentro le grandi sfide che il welfare si pone. La Cisl – ha affermato – ha messo al centro della propria agenda di lavoro il potenziamento della concertazione locale e della contrattazione sociale di prossimità da codificare attraverso uno specifico modello negoziale sociale affinché le scelte fatte possano avere una cogenza e materializzarsi non solo in termini di riscontro economico ma come risposte di servizi per leparti più fragili della società”.
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