MERCATO DEL LAVORO E AMMORTIZZATORI SOCIALI, CISL CAMPANIA APRIAMO UN SERIO CONFRONTO
Formazione, politiche attive e politiche produttive: solo con un’integrazione tra questi strumenti e un lavoro di sintesi e monitoraggio delle risorse sia umane che economiche di parti sociali, datoriali ed istituzioni si può pensare ad un utilizzo diverso degli ammortizzatori sociali. Ne è convinta la Cisl Campania che ha riunito ad Avellino il gruppo dirigente alla presenza del segretario aggiunto della Cisl nazionale Luigi Sbarra con l’obiettivo di aprire un serio confronto e trovare soluzioni più adeguate per questi lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e che per Doriana Buonavita, segretario generale della Cisl Campania “ potrebbero riacquistare la loro dignità con percorsi formativi, potenziando le misure di politica attiva, sperimentando nuovi strumenti che favoriscano la riqualificazione e il loro reimpiego . In una regione come la nostra – ha affermato – dove ogni giorno si apre un nuovo tavolo di crisi e che conta 200 mila lavoratori ormai scoperti da ogni forma di sostegno economico e con scarse politiche adeguate e dove continua a preoccupare l’aumento del precariato, riteniamo che il concetto di ammortizzatore dovrebbe essere provvisorio e temporaneo e non sostitutivo da reddito da lavoro.
Il messaggio lanciato dalla Cisl nel dibattito presieduto dal segretario generale Irpinia-Sannio Mario Melchionna e alla presenza degli assessori regionali al lavoro, alla Formazione e alle Attività produttive Sonia Palmeri, Chiara Marciani, Antonio Marchiello, del delegato Confindustria Campania alla formazione, Renato Abate è stato chiaro: formazione, politiche attive e politiche per lo sviluppo devono iniziare a camminare di pari passo per innestare quel meccanismo virtuoso di dialogo e di consequenzialità nel formazione di un lavoratore. ” Su questo obiettivo, e sull’Agenda-Lavoro necessaria al Paese, la Cisl chiede al Governo di aprire una fase concertata con le Parti sociali – ha aggiunto Luigi Sbarra – la ripartenza della buona occupazione, specialmente al Sud, è precondizione del rilancio sociale ed economico nazionale. Un traguardo di dignità che richiede buone norme, ma soprattutto una strategia di sviluppo incentrata sulla coesione, con investimenti, politiche industriali focalizzate sulle specificità dei territori, valorizzazione delle eccellenze produttive locali. Per la Campania e il Mezzogiorno la sfida passa per azioni di stimolo a capitali produttivi che mettano a sistema il grande potenziale dell’agroalimentare, del turismo, dell’industria manifatturiera, di risorse naturali che il mondo ci invidia”. Al seminario erano inoltre presenti Stefania Brancaccio, vicepresidente Coelmo , Maria Chiara Miraglia Del Giudice, Docente Unisob e Stefano Sacchi, Presidente INAPP Nazionale.
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