«La Cisl Campania ritiene inaccettabile l’ulteriore penalizzazione nel riparto dei
fondi nazionali della sanità per la Campania e per l’intero Mezzogiorno – ha affermato Lina Lucci,
Segretario Generale della Cisl Campania. – Oltre ai criteri anagrafici, ce ne sono altri, da tempo
condivisi, da prendere immediatamente in considerazione».
Secondo quanto emerge oggi dalla stampa (Il Mattino), infatti, degli oltre 100 miliardi complessivi
per il 2011, alla Campania sarebbero destinati circa 1.600 euro pro capite, contro i 1.800 euro, per
esempio, della Liguria.
«La Cisl ha chiesto più volte con forza di andare in questa direzione, ma in grande solitudine – ha
aggiunto Lucci. – La cosa grave è che i giochi, gli interessi mediocri in capo all’opposizione e ad
una parte della maggioranza locale hanno privato le famiglie, i lavoratori ed i pensionati di un diritto
alla salute che viene compromesso dall’assenza di unità di quanti, a destra come a sinistra,
continuano a governarci».
«È necessaria un’azione bipartisan incisiva da parte di chi ha ruoli istituzionali e della politica
regionale e nazionale, che vada oltre la mera denuncia di facciata, tesa ad assicurare alla
Campania livelli di assistenza adeguati – ha concluso Lucci. – È vergognoso che, per egoismi
politici, a rimetterci sia ancora una volta la collettività, la gente che ha più bisogno. Questa
indecente conflittualità che continua a distinguere la politica locale non consente di portare a casa
un risultato che avrebbe un effetto immediato: più risorse alla Campania e servizi sanitari di
qualità. Se la politica in Campania esiste, batta un colpo».