Assemblea dei lavoratori del Comune di Salerno, la Cisl provinciale difende le maestranze. Il segretario generale Matteo Buono: “Le affermazioni del governatore De Luca sui dipendenti comunali e sul loro diritto di assemblea sono deliranti e strumentali”.
“Le affermazioni del governatore De Luca sui dipendenti comunali e sul loro diritto di assemblea sono deliranti e strumentali – ha dichiarato il segretario generale della Cisl salernitana, Matteo Buono – in quanto rivolte contro lavoratori che, nonostante in forze ridotte e spesso in condizioni di lavoro precarie, continuano a dare un servizio che va ben oltre i loro doveri”.
Le dichiarazioni rese durante l’intervento settimanale del governatore a Lira Tv non sono andate a genio al segretario cislino. “Non è la prima volta che il presidente De Luca si scaglia contro i lavoratori che partecipano alle assemblee sindacali e le parole pronunciate non sono giustificate né dal clima elettorale, se volte a raccogliere forse qualche voto, né possono appartenere a chi riveste una importante carica istituzioni. Il presidente dimentica che negli ultimi anni, specialmente durante il periodo delle sue consiliature, i dipendenti del Comune di Salerno si sono quasi dimezzati e così anche il corpo della Polizia Municipale. Ora, se ci sono pochi vigili in strada non è certo responsabilità degli operatori che partecipano a poche ore di assemblea, svolte nel pieno rispetto del contratto e dello statuto dei lavoratori”.
Infine, la stoccata finale. “Per fortuna non tutti i datori di lavoro sono sulle posizioni del governatore e hanno rispetto del ruolo del sindacato e di quello che rappresenta. Le assemblee che si svolgono in tutti i posti di lavoro, in questo momento, sono finalizzate a rivendicare un contratto di lavoro che manca da sette anni e in preparazione dello sciopero di mercoledì 25 maggio prossimo. De Luca parla di modificare le regole e di pagare di più tutti. Si faccia promotore verso il Governo delle istanze dei lavoratori, sapendo che il sindacato è pronto ad un confronto che non sia demagogico ma che affronti le questioni nel merito, avendo ognuno la consapevolezza del proprio ruolo”.