Una porta di accesso al sistema dei servizi sociali per assicurare al cittadino l’informazione e l’orientamento su prestazioni ed interventi esistenti sul territorio a livello locale.
E’ questo lo scopo del protocollo d’intesa siglato tra la Cisl Campania, le categorie e gli enti, che grazie al contributo volontario degli operatori svolgeranno al proprio interno un Servizio Sociale finalizzato a fornire informazione e supporto al cittadino su tematiche quali abitazione, anziani, disabilità, famiglia, immigrati, minori, pari opportunità, sanità, servizi sociosanitari.
Un progetto, coordinato da Melicia Comberiati che ha la delega alle Politiche sociali della confederazione regionale, ambizioso e unico nel suo genere, la cui finalità sarà quella di un welfare come sistema organico costruito da diversi attori, ognuno con le proprie specificità per contribuire a realizzare un sistema di monitoraggio e valutazione delle politiche sociali in Campania,istituire tavoli di monitoraggio permanenti per aree tematiche in tutto il territorio, attraverso la sottoscrizione di protocolli d’intesa con gli Enti Locali e con gli Ambiti Territoriali, produrre una mappatura delle norme regionali dei servizi sociali, dei piani sociali, monitorare le prestazioni offerte dai territori, il numero di utenti e la spesa in tutti i comuni campani, verificare l’andamento della domanda effettiva di servizi e dell’ offerta, esigere dagli enti locali la produzione del Bilancio Sociale e della Carta dei Servizi, ottenere una fotografia di tutte le realtà locali, un quadro regionale e provinciale relativamente alle politiche sociali e sociosanitarie.
Creare, quindi, una rete articolata e specializzata, che permetta di condividere un quadro globale del fabbisogno dei servizi sui territori e di conoscerne le sacche di criticità. Perché se per i politici il welfare è “sempre più un costo da contenere o ridurre” per la Cisl le condizioni per tornare a far crescere un Paese ed un territorio si costituiscono a partire dall’investimento che si garantisce al sociale. Essere quindi protagonisti di una nuova fase del Welfare al fine di stimolare il cambiamento, la solidarietà e la responsabilità, sia sul piano economico e sociale che su quello culturale e valoriale. In poche parole trovare soluzioni possibili attraverso un appropriato e rinnovato utilizzo della contrattazione sociale. Il Progetto è stato presentato alla presenza del segretario confederale Piero Ragazzini e commissario della Cisl Campania.
“Dobbiamo rilanciare la nostra azione nella concertazione delle politiche di welfare , della fiscalità, dei servizi e delle tariffe sociali, nella convinzione che sono proprio le soluzioni territoriali quelle più efficaci in termini di risultati- ha affermato Ragazzini. Una rete, quindi, che mette a disposizione dell’intera organizzazione competenze, specificità territoriali, creando la possibilità operativa di realizzare un ventaglio più ampio di proposte grazie all’attivazione di punti di accesso al Welfare su specifiche aree di intervento. Tramite il Segretariato sociale, già attivo presso alcune categorie, sarà possibile facilitare l´accesso dei cittadini e favorire l´orientamento degli utenti rispetto al sistema complessivo dei servizi, promuovendo l´uso appropriato dei servizi stessi e riducendo le disuguaglianze nell´accesso.
Lo scopo dello sportello sarà proprio quello di ascoltare i bisogni degli utenti, indirizzare le persone, dare informazioni sui loro diritti e doveri e attivare collegamenti diretti con le Asl o i Comuni per alleviare situazioni di disagio e risolvere criticità. I volontari sapranno dare risposte alle domande su temi legati al servizio socio-sanitario, dai tempi di attesa per visite ed esami a qualità delle prestazioni, sulle dimissioni protette, sull’assistenza, sui ricoveri in case di riposo, sull’assistenza alla disabilità e sulla prevenzione.
“La nostra è una scommessa – ha concluso Melicia Comberiati – perché queste porte d’accesso al sociale aprono una via di collegamento diretto fra cittadini, Comuni e Asl per il sostegno concreto alle famiglie, soprattutto nei casi di disabilità o non autosufficienza. Questo progetto rappresenta una grande opportunità per l’organizzazione ma anche un prezioso ed eccezionale strumento di rilevazione del bisogno e del disagio presenti sul territorio dal quale possiamo partire per la costruzione delle nostre politiche concertative e rivendicative”.