Pensionati, Cisl Campania: domani dalle 9.30 gazebo a Piazza del Plebiscito. Cartoline a Renzi #NonStiamoSereni .
Gargiulo (Fnp Cisl): convocati da Paolo Romano. Lucci: Istituzioni locali sposino iniziativa.
Domani, mercoledì 7 maggio dalle ore 9.30 alle ore 13 la Cisl Fnp, il sindacato pensionati della Cisl allestirà un gazebo a piazza del Plebiscito a Napoli e in molte altre piazza della Campania per la campagna “Renzi#Non Stiamo Sereni”.
Con questa iniziativa – messa in atto sul piano nazionale dalla Cisl e dalle altre sigle sindacali – i pensionati rivendicano la necessità di intervenire sul rilancio dello sviluppo e dell’occupazione, di dare seguito alla legge sulla non autosufficienza, alla rivalutazione delle pensioni ferme dal 1993 per la non applicazione del Dlgs 903/92 e all’estensione anche ai pensionati della riduzione delle tasse.
Per far arrivare forte la voce al Governo i pensionati sono invitati a a compilare una cartolina di protesta che sarà inviata alla Presidenza del Consiglio entro il mese di giugno.
In Campania su 1 milione e 300mila pensionati circa 340mila non superano i 400 euro mensili. E negli ultimi dieci anni il potere di acquisto dei pensionati si è ridotto del 10%. Occorrono misure mirate e urgenti.
“L’iniziativa messa in campo sul piano regionale – afferma Giuseppe Gargiulo, Segretario generale Fnp Cisl Campania – ha già avuto i primi risultati. Infatti il Presidente del Consiglio della Regione Campania, Paolo Romano, ci ha convocati per domani alle 17 presso il suo ufficio per individuare soluzioni e iniziative volte a migliorare lo stato dei pensionati”.
Dopo Romano i pensionati incontreranno Caldoro.
“Giunta e consiglio adesso lavorino assieme per richiamare il Governo Renzi alle proprie responsabilità – aggiunge Lina Lucci, Segretario Generale della Cisl Campania. – In Italia i pensionati sono 16,6 milioni e il 42,2% di loro ha un reddito da pensione inferiore ai mille euro, ma per il Governo Renzi sembrano non esistere. Sul piano regionale, d’altro canto, lavorino per costruire tutte le risposte possibili sul piano territoriale, a cominciare da due fronti: incrementare il fondo per la non autosufficienza e verificare le azioni sull’assistenza domiciliare poste in essere dai comuni a valere sui fondi Pac.
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