La Regione Campania continua a rinchiudersi in un assordante silenzio e a nascondersi dietro chissà quale imperscrutabile progetto per i Lavoratori Socialmente Utili. Di una sola cosa siamo certi: non c’è più tempo da perdere per costruire una risposta concreta alle attese di circa 4.000 lavoratori e delle loro famiglie! Dopo essere riusciti faticosamente ad incardinare la vertenza presso la Presidenza della Giunta Regionale, per rappresentarla in tutta la sua drammaticità di vera e propria “emergenza sociale” per l’intero Paese, è da quasi due mesi che attendiamo di dare concretezza al discorso intrapreso circa due anni fa. Dopo l’ultimo incontro datato 28/02/2018, infatti, nel corso del quale la Regione si era impegnata ad aggiornare il tavolo di confronto di lì a pochi giorni ed a seguito del quale Cgil Cisl Uil hanno, come da intese, presentato l’ennesimo documento di analisi e proposta, nulla si è più mosso. Per di più, le scriventi hanno dovuto apprendere – ancora una volta – attraverso notizie diffuse a mezzo stampa degli esiti dell’Avviso pubblico per le stabilizzazioni, che pure sarebbero dovuti essere comunicati ufficialmente alle OO.SS. quale elemento necessario di discussione per provare ad individuare soluzioni utili alla vertenza. Inoltre, risulta desolante l’incapacità di questa Regione a concretizzare le 97 domande di assunzione a tempo indeterminato fatte pervenire da alcuni Enti interessati. Appena 97 richieste, per una spesa complessiva che si attesta a circa 1,1 milioni di euro a fronte dei 38,3 milioni di euro disponibili, che rischiano di andare persi se non utilizzati. Sarebbe una follia pensare di doverli restituire perdendo un’occasione a dir poco unica! Un segnale, questo, di evidente incapacità di spesa, nonostante queste Organizzazioni si siano alacremente adoperate affinché il Ministero del Lavoro riconoscesse alla Campania quante più risorse possibili per completare finalmente il percorso di stabilizzazione di questi lavoratori. Così come abbiamo più volte denunciato come l’esiguità delle risorse previste per ciascuna assunzione avrebbe con tutta probabilità condotto ad un simile risultato. Ma soprattutto, è completamente mancato un seppur minimo segnale da parte della Regione Campania: il più grande Ente utilizzatore di LSU (con oltre 800 unità in carico) non ha aderito all’Avviso da esso stesso promosso! Una contraddizione palese, interpretata dallo stesso Ministero del Lavoro quale sintomo di irresponsabilità istituzionale e della volontà di scaricare su altri l’onere di dare una risposta a questa emergenza. La Campania è già da tempo nel “mirino” di Ministero e Corte dei Conti, che hanno voluto riconoscere alla Regione – grazie anche all’enorme lavoro dei livelli Confederali di Cgil Cisl Uil – un’ultima apertura di credito. Ma se le premesse sono queste, si assottigliano di giorno in giorno le certezze in merito al prosieguo delle attività socialmente utili nel 2019. Cgil Cisl Uil della Campania, responsabilmente, hanno da tempo suggerito possibili soluzioni per addivenire, in tempi adeguati alle indicazioni ministeriali, al completo svuotamento del bacino LSU e offrire, quindi, una risposta vera in termini occupazionali a queste migliaia di lavoratori, evitando di disperdere un patrimonio di competenze ed esperienze che la Campania non può certo permettersi di dilapidare. Il tempo è ormai scaduto: Cgil Cisl Uil chiedono un impegno serio e responsabile da parte della Giunta Regionale, che passa inevitabilmente attraverso una interlocuzione vera, puntuale ed affidabile ed impegni condivisi da tramutare immediatamente in azioni tangibili
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LSU Campania: Il tempo è scaduto, la Regione dia segnali di un impegno concreto
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