Al Presidente Della Giunta
della Regione Campania
On. Vincenzo De Luca
Al Presidente della Commissione di
Garanzia e Sciopero
Dott. Roberto Alesse
Al Prefetto di Napoli
S.E. Gerarda Pantalone
Al Questore di Napoli
Dott. Guido Marino
Al Sindaco del Comune di Napoli
On. Luigi De Magistris
Al commissario straordinario
dell’Autorità portuale di Napoli
Amm. Antonio Basile
p.c. Al Ministro delle Infrastrutture
e dei Trasporti
On. Graziano Delrio
Al Ministro dello Sviluppo Economico
Dott.ssa Federica Guidi
Alla Conateco Spa
Al Direttore Generale
per l’Istruzione, la Formazione,
il Lavoro e le Politiche giovanili
della Regione Campania
Prof. Antonio Oddati
Al Responsabile Servizio
Politiche del Lavoro – Settore ORMEL
Dott.ssa Silvana Miele
Al Sostituto Procuratore Generale
della Corte dei Conti
della Campania
Dott. Marco Catalano
Oggetto: Vertenza CONATECO SpA/porto Napoli – richiesta urgente di intervento.
Egregi,
con riferimento alla vertenza in oggetto – aperta in data 20/5 per la avvenuta dichiarazione, da parte della CONATECO Spa, dello stato di crisi con un esubero di 101 unità lavorative e relativa richiesta di CIGS – riscontriamo le note del 23 e 27 luglio u.s. (rispettivamente a firma dell’AD di Conateco spa e della Direzione della stessa) in allegato, per denunciare l’inqualificabile
comportamento del management aziendale fortemente lesivo di corrette ed efficaci relazioni sindacali nonchè chiaramente intimidatorio nei confronti degli stessi lavoratori dipendenti.
In particolare la CONATECO, in merito alla “conferma” dello sciopero proclamato per i giorni 23, 24, 27 e 28 luglio, accusa le OO.SS. di “illegittimità, contraddittorietà ed illogicità” in considerazione di un presunto mancato rispetto “degli impegni contrattualmente assunti dalle sigle sindacali “nel corso dell’incontro tenutosi in data 21 luglio 2015 – presso il settore ORMEL della Regione Campania – ed in considerazione della mancata intesa nella successiva riapertura del confronto tra le parti, in sede aziendale, “per …….omissis ……. le rivisitazioni delle determinazioni della società relative agli accordi di II livello……omissis“.
Preliminarmente riteniamo opportuno evidenziare che ancor prima dell’incontro del 22/7, nonostante la proposta responsabile dei lavoratori di rinviare il negoziato sulla contrattazione di secondo livello ad un momento successivo, ovvero alla ripresa dei traffici marittimi, per attenuare il clima di eccessiva conflittualità determinatosi in seguito alla minaccia di licenziamento di 101 lavoratori, l’azienda ha ritenuto, unilateralmente, di azzerare la contrattazione di secondo livello.
Decisione peraltro confermata dalla CONATECO anche al tavolo successivo del 23/7 u.s. che – di fatto – ha determinato la condizione di decadenza dell’accordo raggiunto in data 22/7.
Invero, a parere della CISL CAMPANIA e della FIT-CISL, appare “illegittimo, illogico e contraddittorio” il comportamento del management aziendale e non già delle OO.SS. e dei lavoratori, soprattutto in considerazione del fatto che – nonostante le ripetute richieste – la CONATECO si rifiuta di portare al tavolo della trattativa il bilancio chiuso al 31/12/2014 e quelli precedenti, una esatta ricognizione dei debiti maturati nel tempo (anche quando i traffici nel porto di Napoli erano in costante crescita) nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, dell’INPS, dell’INAIL, dell’Autorità Portuale di Napoli, di Equitalia etc., un credibile e misurabile piano d’impresa di recupero delle dichiarata “crisi aziendale”.
Un comportamento certamente poco trasparente soprattutto per un’azienda che invoca l’utilizzo per 12 mesi della CIGS.
Inoltre, nel merito la CISL Campania e la FIT-CISL precisano che:
1) il mancato versamento:
a) dei contributi INPS ed INAIL (complessivamente per circa 20 milioni di Euro, incluso le
iscrizioni a ruolo presso EQUITALIA e gli interessi passivi);
b) della previdenza complementare nei confronti dei lavoratori;
c) della polizza sanitaria (dal 2009 del valore di circa 168 Euro/anno per lavoratore dipendente);
2) le indebite trattenute da parte dell’azienda – negli ultimi 20 mesi delle rate per la cessione del quinto dello stipendio dei lavoratori che hanno fatto ricorso a finanziamenti;
3) la sospensione unilaterale dei buoni pasto;
4) il mancato pagamento dei canoni di concessione demaniale in favore dell’Autorità Portuale per quasi 10 milioni di Euro (tra debito corrente, importi di cui al decreto ingiuntive con sorte capitale ed interessi e rateazioni non corrisposte);
5) il mancato pagamento di canoni per l’utilizzo di gru di banchina, del valore di circa 20 milioni di Euro, in uso dal marzo 2011;
6) la reiterata violazione dei piani rientro per il recupero dei canoni demaniali;
7) la mancata presentazione di adeguate garanzie fidejussorie per attività di impresa, in sostituzione delle polizze contestate dalla stessa Autorità Portuale di Napoli;
8) il mancato versamento dei rimborsi per i consumi di energia elettrica (oltre 300 mila euro) nei confronti dell’Autorità Portuale di Napoli,
costituiscono, nel loro insieme, gravissimi elementi che giustificano la protesta sindacale di categoria in atto e che palesano un comportamento caratterizzato da assoluta mancanza ditrasparenza, di rispetto delle leggi vigenti e delle norme contrattuali, motivo per il quale lascrivente O.S.
CHIEDE
a tutti i Soggetti in indirizzo, ciascuno per le rispettive competenze e responsabilità, di intervenire tempestivamente per fare chiarezza, preservando le risorse umane impegnate nell’azienda ed evitando al contempo un ulteriore sperpero di risorse pubbliche senza reali benefici per la collettività.
Si evidenzia, in particolare, che i contenuti delle dichiarazioni rese ai punti 5), 6), 7), 8) e 9) sono “certificati” da una recente “memoria” sottoscritta in data 10/7/2015 dal Segretario Generale dell’Autorità Portuale di Napoli, che qui si allega ad ogni buon fine (All.1) unitamente alla copia dei decreti ingiuntivi rilasciati dal Tribunale di Napoli nei confronti della CONATECO spa (all.2) e della SOTECO srl (all.3) (visualizza tutti gli allegati), società quest’ultima appartenente al medesimo gruppo. La suddetta
“memoria” è stata inoltrata al Comitato portuale che avrebbe dovuto esprimersi per la decadenza della concessione demaniale a norma dell’art. 47 del C.N. perdurando ormai da molti anni questa incapacità strutturale di far fronte ai debiti maturati nei confronti della Port Autority.
Spiace constatare che, ancora una volta, il Comitato (peraltro privo di molti componenti) abbia ritenuto di procedere con la concessione di ulteriori termini di proroga dei pagamenti, nonostante le note iniziative in itinere sul tema da parte della Procura della Repubblica di Napoli e della Procura della Corte dei Conti.
Infine, appare evidente che la stessa dichiarazione di “stato di crisi” emessa dalla Conateco SpA, alla luce delle inadempienze sopra richiamate, deve essere opportunamente vagliata e verificata al fine di evitare lo spreco di risorse e l’abuso del ricorso agli strumenti di ammortizzazione sociale.
Abbiamo necessità di comprendere se si tratta di una crisi strutturale o congiunturale, ovvero una crisi derivante dalla sovrapposizione dei due effetti combinati.
Ancora una volta, a salvaguardia dei lavoratori, chiediamo CON URGENZA che si faccia chiarezza sulle questioni rilevate, rappresentando che l’improprio utilizzo di risorse per ammortizzatori sociali potrebbe coinvolgere – in mancanza di un nitido quadro complessivo in cui versa l’azienda – le responsabilità patrimoniali delle OO.SS. e dei Dirigenti delle istituzioni preposti ad avallare le richieste della CONATECO.
In attesa di un positivo riscontro l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.
Il Segretario Generale FIT CISL Campania ( Giuseppe Esposito )
Il Segretario Generale CISL Campania ( Lina Lucci )