L’intervento di Lina Lucci.
Accendere un faro sul piano territoriale circa le enormi potenzialità di Expo 2015, come ha fatto ieri su queste pagine Sergio Fedele, è necessario e utilissimo. Non sembra particolarmente diffusa, infatti, la consapevolezza di quanto l’evento in programma a Milano possa rappresentare una opportunità che va ben oltre il 2015 per il territorio campano. Questo è tanto più vero se si tiene conto dei due motori che animeranno la manifestazione. Il primo è legato al tema portante: l’alimentazione. Pochi territori possono vantare come il nostro una varietà, una tradizione e una cultura nel settore agroalimentare e vitivinicolo di tale portata. Così come pochi territori si trovano a dover fronteggiare emergenze per alcuni prodotti tipici, dovute al problema reale che connota la Terra dei fuochi e ancor più alla eco, ben più ampia e drammatizzata, che da lì se ne è fatta derivare. La promozione dei nostri prodotti, pertanto, è necessaria per rilanciare tipicità, genuinità e cultura della tradizione agroalimentare e culinaria del Mediterraneo. L’altro motore è quello turistico: Milano è a un passo, i collegamenti sono frequenti. All’Expo si prevede la presenza di oltre 20 milioni di persone. Intercettarne anche solo l’1 per cento significa arricchire il territorio di 200 mila nuovi visitatori, che possono diventare a loro volta “promotori” delle bellezze e dell’offerta turistica variegata che ha la Campania. Tutto questo si può tradurre e si deve provare a tradurre in aumento delle opportunità di lavoro. Per questa ragione, già lo scorso novembre noi della Cisl abbiamo chiesto la convocazione di un tavolo presso la Regione, e per questo riteniamo essenziale dare corso a un progetto integrato che guardi all’Expo e si apra a un orizzonte ben più ampio dell’appuntamento di Milano. Adesso l’assessore alle attività produttive dia seguito a quella richiesta e coordini assieme al presidente Caldoro iniziative mirate.