Una sala gremita quella del Centro Cecilia di Tito in provincia di Potenza che ha ospitato quasi 700 tra delegati, quadri e attivisti provenienti da Basilicata, Campania e Puglia per partecipare all’assemblea interregionale sulla riforma delle pensioni. “ In questo negoziato abbiamo portato a casa risultati che riteniamo significativi per le persone che rappresentiamo. Finalmente, dopo tanti anni, attraverso il confronto sociale, c’è una legge di stabilità che ha i connotati di attenzione sociale – ha affermato il segretario nazionale Gigi Petteni nell’aprire i lavori, evidenziando come in questi anni ci sia stata “una forte attenzione sulla tema della compatibilità finanziaria e noi ci siamo battuti per trovare un equilibrio tra sostenibilità e tutela delle fasce sociali più deboli. Abbiamo fatto un passo in avanti, ma non abbiamo risolto tutti i problemi. La Cisl è già in campo per fare nuove proposte sui temi del lavoro e del sociale che sono l’asse della nostra rappresentanza”. All’assemblea ha partecipato anche il segretario nazionale Piero Ragazzini, secondo il quale, “serve una riforma fiscale che renda più equo pagare le tasse perché per troppo tempo pensionati e lavoratori dipendenti sono stati il bancomat del paese. Il 2018 deve essere l’anno della riforma fiscale. Il compito del nostro gruppo dirigente – ha concluso – è continuare ad alzare il livello della sfida, e lo possiamo fare perché abbiamo alle spalle un congresso straordinario in cui abbiamo parlato di contenuti”. Tra i delegati intervenuti alla convention per la Campania, Augusto Muro, segretario generale dei pensionati napoletani, Anna Letizia responsabile regionale del Coordinamento donne della Cisl Napoli, e Antonio Meledandri della Fit regionale. Al tavolo della presidenza anche i tre segretari delle Cisl regionali. Doriana Buonavita, numero uno della Cisl Campania ha sottolineato che “passo dopo passo la Cisl sta portando a casa enormi risultati frutto di un lavoro di squadra certosino e che viene incontro alle giuste attese dei giovani, dei futuri pensionati e dei più deboli. Una strada che non sempre è stata in discesa perché la confederazione ha dovuto discutere non poco per far introdurre importanti provvedimenti nella legge di bilancio sui temi delle politiche per il lavoro. Questo a dimostrazione che con il confronto costruttivo si possono raggiungere risultati non solo per il benessere dei lavoratori ma l’intero Paese. Metodo che consolida la tesi da sempre sostenuta dalla Cisl sulla partecipazione quale elemento costitutivo delle relazioni sindacali e fattore di rafforzamento della democrazia”. Per la segretaria della Cisl Puglia, Daniela Fumarola, “per vocazione la Cisl è il sindacato che contratta, ecco perché l’intesa con il governo è un passo avanti rispetto agli ultimi confronti che avevamo avuto in materia previdenziale. L’assemblea dei quadri e delegati dà forza a quella equità e flessibilità del sistema pensionistico sulle quali abbiamo creduto sin dalle prime battute. Ci sono molti elementi migliorativi nell’intesa con il governo insieme alle condizioni per cambiarla in meglio con ulteriori modifiche in sede parlamentare”. Infine per il segretario della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, “la buona politica che dialoga con il sindacato è più forte di qualsiasi algoritmo statistico. Il compito del sindacato – ha aggiunto – è contrattare per portare a casa risultati che migliorano la qualità della vita delle persone. Con questo accordo abbiamo sostanzialmente sterilizzato l’aumento dell’età pensionabile stabilito dalla legge Fornero e aperto un percorso per rendere il sistema previdenziale più equo, flessibile e allo stesso tempo sostenibile sul piano finanziario. Per circa 30 mila lavoratori addetti ad attività usuranti si apre ora la possibilità di andare in pensione prima. Sfido chiunque a sostenere carte alle mano che questo non è buon accordo”.