Un lungo applauso per le popolazioni terremotate ha aperto il convegno “Insieme contro il caporalato: legalità e contratti per riscattare il lavoro agricolo e rilanciare lo sviluppo”, organizzato dalla Fai Cisl regionale di concerto con la Cisl e Anolf Campania e alla presenza del segretario confederale Piero Ragazzini, commissario regionale della Cisl Campania che ha parlato di “un futuro positivo per la Cisl in Campania. Oggi qui ci sono centinaia e centinaia di persone per parlare insieme di caporalato, di una legge di civiltà. Cercheremo nei prossimi giorni di tornare a parlare di sindacato, dei problemi di Napoli e della Campania. Qui ho trovato tante brave persone che stanno collaborando per rilanciare la Cisl campana”. Il segretario generale della Fai Cisl regionale, Raffaele Tangredi, prima del suo intervento, ha chiesto alla folta platea di “aiutare le popolazioni colpite dal terremoto. Per questo abbiamo deciso di aprire, a livello nazionale, un conto correntededicato proprio a quei territori così martoriati, perché devono ripartire. Chiedo a tutti i lavoratori qui presenti – ha aggiunto – di impegnare un’ora del vostro lavoro a favore di quei cittadini che stanno vivendo un momento terribile, ma che lo stanno affrontando con grande coraggio, reagendo con forza”. In sala anche molti braccianti extracomunitari giunti da tutta la Campania. Sono circa 400 mila i lavoratori Italiani e immigrati che trovano lavoro tramite i caporali e di questi uno su quattro vive in condizioni di schiavitù. A Campania, Puglia e Calabria spetta il primato della classifica, ma il fenomeno è presente anche nelle regioni del Nord e del Centro Italia. In Campania, soprattutto in alcune aree dove c’è maggiore richiesta di lavoro stagionale agricolo legata alle fase di raccolta dei prodotti (in particolare l’agro Aversano, il litorale Domitio e la piana del Sele) il 60 % delle lavoratrici e dei lavoratori è costretto a lavorare senzaalcuna tutela e senza i minimi servizi quindici ore al giorno e per una misera paga. Una realtà dove si intrecciano illegalità, malaffare, connivenza con la malavita organizzata e i cui affari sono valutati in miliardi di euro con danni enormi al fisco e all’Inps. A tal riguardo Luigi Sbarra, segretario generale della Fai Cisl, oltre ad affermare che “il voucher deve uscire fuori dalle aziende agricole e ricondotto alle sue funzioni originarie”, ha poi sottolineato come la legge contro il caporalato introduca “elementi di assoluta importanza e premi una impostazione concertata che oggi andrebbe recuperata su tanti altri temi”. Ma – ha aggiunto – la battaglia non è terminata: si sposta ora sulla necessità di dare piena applicazione alle disposizioni, a cominciare dall’attivazione sui territori della Rete del lavoro agricolo e della Cabina di Regia. Serve una visione che individui negli Enti bilaterali locali soggetti centrali nella definizione di strategie disistema su trasporti, servizi, politiche abitative, legalità, come indicato anche dal Protocollo del Viminale siglato lo scorso anno”.
Primo Piano, Ufficio Stampa e Comunicazione
Insieme contro il caporalato
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