L’Indicatore della situazione economica equivalente nasce nel 1998 per definire la situazione economica di un cittadino e del suo nucleo familiare. Viene utilizzato dalle Amministrazioni dello stato ed altri Enti per riconoscere il diritto a godere di prestazioni sociali o assistenziali agevolate come gli assegni per la maternità, i bonus famiglia, il bonus bebé, la carta acquisti, l’erogazione di servizi sociali e tutte le agevolazioni legate allo studio, dalle tasse universitarie alle borse di studio, fino alle mense scolastiche o le agevolazioni per l’iscrizione al nido. L’isee consente anche di accedere ai contributi per l’affitto o i bonus per il gas, l’energia elettrica bollette telefoniche o dell’acqua oltre che alle tariffe agevolate definite dai comuni per la tariffa rifiuti, la tasi i trasporti o i ticket sanitari.
Si tratta quindi di uno strumento fondamentale per il riconoscimento dei diritti dei cittadini, in particolare delle fasce più deboli. Il nuovo modello Isee, che sarà operativo dal primo gennaio 2015, nasce proprio con l’obiettivo di garantire una maggiore equità nell’accesso alle agevolazioni, identificando meglio le condizioni di bisogno dei cittadini e contrastando le possibili pratiche elusive ed evasive.
Le principali novità riguardano la certificazione dei redditi, con l’incrocio dei dati presenti negli archivi Inps e dell’agenzia delle Entrate, e una rimodulazione rispetto alla situazione reddituale con l’inclusione di redditi o trattamenti esenti. Scende inoltre la franchigia sul patrimonio mobiliare, che però tiene conto dei componenti del nucleo familiare. Per la casa, oltre che di eventuali figli conviventi, è stato introdotto nel calcolo del valore dell’immobile anche una riduzione pari all’eventuale mutuo ancora in essere e per chi è in affitto viene aumentato a 7.000 euro l’anno l’importo massimo deducibile. Sulla disabilità, la principale novità è l’introduzione di 3 diverse franchigie sul reddito in base alla gravità del bisogno: 4.000 euro per disabilità media, 5.500 euro per disabilità grave e 7.000 euro per persone non autosufficienti (gli importi aumentano se l’interessato è un minore).
Altra novità, introdotta per rispondere più tempestivamente al mutare delle condizioni reddituali è l’Isee corrente: si tratta di una dichiarazione che può essere presentata in caso di perdita del lavoro e con un reddito che varia in misura maggiore al 25%. In questi casi il riferimento per l’accesso non sarà più la sola situazione dell’anno precedente, ma si terrà conto della condizione economica della famiglia al momento di richiesta di una prestazione sociale.
Per tutti gli utenti che si presenteranno al Caf per compilare l’Isee, segnaliamo che rispetto al passato cambiano alcuni documenti da portare: sul sito Caf Cisl trovate l’elenco completo, ma in particolare vi informiamo che le principali novità riguardano i conti correnti bancari o postali, con l’indicazione della giacenza media annua (e non più solo il saldo al 31/12) e quindi servono gli estratti conto trimestrali e/o mensili, e gli per autoveicoli (o imbarcazioni) di proprietà alla data di presentazione della DSU, per i quali vanno portati al Caf la targa o gli estremi di registrazione al P.R.A. e/o al R.I.D.