Prima si applicano misure risolute e prima ne usciamo. Bisogna fermare le province lombarde maggiormente flagellate ed estendere il blocco alle zone del piacentino o del padovano dove si registrano focolai permanenti perché il contenimento del contagio non tocca ancora livelli rassicuranti e perché i positivi restano sottostimati rispetto alla realtà”. Per la riapertura di tutte le imprese “dobbiamo aspettare, sarebbe un errore grave tornare indietro, dobbiamo ascoltare gli uomini di scienza”. Nel frattempo per aiutare di più chi è in difficoltà “servono strumenti efficaci e veloci. Stare in casa, temere per il contagio, e intanto non poter cercare un lavoro: queste sono condizioni che portano alla disperazione. Continua a leggere su La Repubblica 29 marzo