Il Messaggero. Intervista ad Annamaria Furlan.
“Dire no ad un risultato importante vuol dire non fare il sindacato e rischiare l’irrilevanza. L’intesa è coerente con il lavoro fatto in questo anno. Nel 2016 erano arrivati l’Ape sociale, il cumulo gratuito e la quattordicesima per i pensionati. Andando avanti nel confronto abbiamo ottenuto per 15 categorie l’esenzione dallo scatto di cinque mesi sia ai fini della vecchiaia che della pensione anticipata, la commissione che dovrà valutare il tema della speranza di vita in riferimento ai singoli mestieri, e quindi poi allargare l’area di esenzione, l’adesione dei lavoratori della Pubblica amministrazione alla previdenza integrativa attraverso il silenzio-assenso e l’equiparazione fiscale, il nuovo meccanismo di calcolo della speranza di vita e il Fondo per prolungare l’Ape sociale al 2019.
I lavoratori e le lavoratrici al riparo dallo scatto sono 25-30 mila, mi pare davvero un buon risultato”. “Questi contenuti – aggiunge Furlan -saranno trasformati in un emendamento alla legge di Bilancio. Lo sforzo finanziario è di 300 milioni: il nostro primo impegno sarà vigilare sul fatto che questi soldi vadano tutti per le finalità indicate e nulla si perda per strada. Poi certo non poniamo limiti alla Provvidenza, se il Parlamento vorrà fare ulteriori miglioramenti tanto meglio”.