“La pandemia del coronavirus, con la progressione del flagello biblico, ha ormai assunto i caratteri della tragedia umanitaria globale. È pressoché certa la recessione dell’economia mondiale nel 2020, con il rischio di depressione che assocerebbe alla tragedia umanitaria la catastrofe economica e sociale. La grave fase di emergenza rende necessarie risposte straordinarie dai sistemi sanitari già ampiamente provati, ma, soprattutto, risposte urgenti dalle politiche economiche e della capacità di innovazione. Perché il sogno europeo continui a sopravvivere non è il tempo dei sovranismi o dell’egoismo miope dei singoli paesi. Occorre una svolta vera. Non possiamo più esitare. (…) L’Italia ha bisogno di una manovre forte e strutturale intorno agli 80/100 miliardi: il 50% dovrebbe trovare le coperture all’interno del bilancio. Il restante 50% sarebbe finanziato in deficit, nell’ambito delle flessibilità europee”