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Fp – Pompei, la Cisl aveva ritirato l’adesione all’assemblea sindacale

Comunicato Stampa 

Pompei, la Cisl Fp aveva ritirato l’adesione all’assemblea sindacale. Volpato (Cisl Fp): “Contrari a tenere in ostaggio turisti e visitatori. Noi mobilitati per tenere siti e musei aperti più a lungo”.

“La Cisl Fp ha ritirato, in data 22 luglio, l’adesione all’assemblea sindacale del sito archeologico e stigmatizza il disagio che cittadini e turisti hanno subito oggi per l’apertura ritardata degli scavi di Pompei” così Daniela Volpato, segretario generale aggiunto della Cisl Fp, prende le distanze dalle notizie di stampa che annoverano la federazione cislina fra le sigle promotrici dell’assemblea sindacale del sito archeologico di Pompei.
“La Cisl Fp è assolutamente contraria all’utilizzo di strumenti di mobilitazione che mettano a rischio l’erogazione dei servizi e che finiscono per tenere i visitatori ostaggio di disservizi e cancelli chiusi. La nostra linea, sulla quale siamo mobilitati da tempo insieme ai lavoratori del Mibact, è quella di promuovere modelli gestionali e innovazioni organizzative che permettano di migliorare la fruizione di siti e musei, prolungando gli orari di apertura e valorizzando le professionalità degli operatori. E ciò malgrado le forti carenze di personale, il blocco della contrattazione e la disorganizzazione aumentata a seguito di una cattiva riforma del Mibact”.
“Il ministro Dario Franceschini fa finta di non capire che senza un vero coordinamento fra ministero, sovrintendenze e segretariati regionali, senza un disegno organico per la conservazione, valorizzazione e promozione dei beni culturali, senza un piano dei fabbisogni di personale e di investimento nelle competenze (dalla vigilanza alle guide turistiche, fino ai profili specifici come architetti, archeologi, archivisti e così via) e senza una nuova organizzazione che renda più facile e aperta la fruizione, il sistema Mibact non sarà mai all’altezza del nostro inestimabile patrimonio culturale. Abbia il coraggio di aprire il confronto con i sindacati”.
“Proprio per questo oggi, a Napoli come in tutte le città italiane, si sono svolti sit-in e iniziative con i lavoratori, per chiedere una vera riorganizzazione dei sistema dei beni culturali. Iniziative che niente hanno a che fare con i gravi fatti di Pompei”.

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