Giovedi 27 Novembre 2014 ha avuto luogo a Napoli la mobilitazione del settore edile, che è stato profondamente colpito dalla crisi degli ultimi anni. I numeri parlano chiaro: 800mila posti di lavoro persi; 47% in meno di investimenti in opere pubbliche; crescita esponenziale del lavoro sommerso ed irregolare con un diffuso aumento dell’illegalità e della precarietà delle condizioni dei lavoratori.
Lo slogan della manifestazione: “In lotta x il futuro”, perché mai come in questo momento, dove abbiamo toccato il punto più basso dell’occupazione nel settore, occorre cambiare marcia, avviare lo sblocco delle opere già predisposte, come il completamento della Metropolitana di Napoli; del Policlinico di Caserta; la strada statale Fortorina e tante altre infrastrutture, per portare linfa vitale al settore ormai in ginocchio.
Migliaia di lavoratori in corteo lungo le strade del centro di Napoli, da Piazza Mancini a Piazza Matteotti, hanno gridato a gran voce la sofferenza di un intero comparto, da sempre tradizionalmente volano dell’economia, ma negli ultimi anni relegato a fanalino di coda nella priorità dei governi nazionali e regionali.
Problematiche pressanti, difficoltà importanti, sottolineate nel comizio conclusivo della manifestazione, dagli interventi di Giovanni Sannino, Segretario Generale Fillea Campania, di Anna Rea, Segretario Generale Uil Campania e da Salvatore Scelfo, Segretario Nazionale FilcaCisl. Quest’ultimo ha posto l’accento sulla necessità di fare pressioni sugli enti regionali e nazionali per aprire dei tavoli negoziali che favoriscano il superamento degli elementi che impediscono lo sblocco delle opere, che sono una priorità non più rinviabile non solo per il settore ma per l’intera nazione.
di Francesco Massone