Condannata per l’illegittimo ricorso a contratti a termine, l’ASL di Caserta sarà chiamata a pagare 20mila euro di risarcimento danni alla dottoressa A.P. che ha lavorato dal 2006 al 2009, prevalentemente al Servizio SERT, in virtù di una pluralità di contratti a termine.
Il giudice del lavoro presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con sentenza di pochi giorni fa, richiamando l’articolo 36 del decreto legislativo 165/2001 – il testo unico sul pubblico impiego – e il decreto legislativo 368/2001 sui contratti a termine, nonché sentenze della Corte di Giustizia europea formatasi sul punto, ha infatti dichiarato illegittimi i contratti a termine per la mancanza di specifica motivazione nonché per il numero abnorme degli stessi.
Il giudice, aderendo alle tesi dell’avvocato giuslavorista Domenico Carozza, difensore del medico, ha posto alla base della decisione il disfavore con cui la Corte di Giustizia Europea tratta i contratti a termine ai quali, dicono i giudici dell’Unione, occorre ricorrere solo in via eccezionale in quanto il contratto tipo è quello a tempo indeterminato, poiché in grado di garantire la stabilità socio economica del dipendente.
Il giudice, tuttavia, trattandosi di pubblico impiego, non ha potuto dichiarare costituito il rapporto di lavoro a tempo indeterminato procedendo, però, alla condanna dell’ASL al pagamento del risarcimento dei danni. Una misura adottata per dissuadere i dirigenti dell’azienda pubblica dal ricorrere a tale tipologia contrattuale.
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Contratti a termine illegittimi nella PA: condannata ASL Caserta
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