Cittadini, lavoratori e pensionati non possono più continuare a sostenere ulteriori aumenti delle tasse e servizi insufficienti
Un incontro con i capigruppo del Consiglio, in vista della discussione in aula sul Bilancio di Previsione 2019 e un confronto con i parlamentari neo eletti sulla situazione finanziaria del Comune di Napoli. E’ quanto chiedono i segretari generali Cgil Cisl Uil di Napoli, Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati in due lettere indirizzate ai rappresentanti istituzionali. “ Manteniamo la nostra autonomia nel giudizio e nelle scelte delle azioni che metteremo in campo. Restano infatti tutte le nostre riserve sull’effettiva utilità dell’iniziativa promossa dal Sindaco per il 14 aprile e sulla ventilata e contrapposta iniziativa prevista da altri soggetti. Non è mettendo piazza contro piazza che i problemi strutturali che gravano sui cittadini napoletani potranno essere risolti, ma assumendo obiettivi precisi e percorsi unificanti. Per questo abbiamo condiviso e sostenuto in tutte le sedi prima la necessità di un intervento legislativo per favorire i piani di rientro dei Comuni in predissesto, poi la necessità di un intervento diretto del Governo per accollarsi la sua quota del debito CR8 ed ora sosteniamo con forza e nettezza la necessità di interventi capaci di neutralizzare gli effetti della sentenza della Corte dei Conti che appaiono paradossali, ingiusti e forieri di effetti negativi per i cittadini napoletani”.
“Questo – chiariscono Schiavella, Tipaldi e Sgambati – non ci impedisce di evidenziare i limiti delle scelte compiute dall’Amministrazione comunale nella redazione della delibera di bilancio. Limiti di metodo poiché, nonostante i ripetuti e apprezzabili incontri non si è mai andati oltre una informazione generale senza mai poter entrare nella discussione sulle diverse scelte possibili, ne, tanto meno, sui contenuti di una delibera che a tutt’oggi non conosciamo; ma soprattutto limiti di contenuto in quanto, le rassicurazioni sulla tenuta complessiva dei livelli di erogazione dei servizi, debbono poi trovare riscontro negli effettivi stanziamenti che vanno evidenziati nella relativa parte di Bilancio, oltre che essere supportati da corrispondenti e sufficienti entrate”.
Quattro i punti che, secondo il sindacato, sono affrontare nella discussione in aula: “migliorare l’attuale insufficiente capacità di riscossione e lotta all’evasione anche attraverso una riorganizzazione degli uffici di cui oggi non c’è traccia, verificare la effettiva copertura delle spese per il personale che debbono essere sufficienti anche per i previsti aumenti da contratto collettivo nazionale di lavoro e per coprire le esigenze del piano assunzionale, verificare la effettiva copertura delle esigenze finanziarie dei Contratti di Servizio delle Aziende Partecipate. In particolare per ANM, alla semplice verifica della congruità degli appostamenti, va accompagnata una discussione finalmente chiara e trasparente sugli assetti futuri che si pensa di costruire, superando le incertezze e la confusione con le quali si è proceduto fino ora. Infine, ribadiscono Cgil Cisl Uil, occorre verificare se la quantità delle risorse destinate alla spesa sociale effettivamente stanziate dal Comune (oltre a quanto destinato dalle risorse Europee PAC) e i livelli di compartecipazione previsti per l’accesso ai servizi, siano sufficienti a garantire e ad aumentare i livelli di erogazione dei servizi, mantenendo la relativa occupazione, e migliorarne l’efficacia in termini di equità sociale.
Ai neo parlamentari, Cgil Cisl Uil chiedono un approfondimento sugli effetti della Sentenza della Corte dei Conti relativa al Bilancio 2016 sul così detto debito fuori Bilancio “CR8”. “Al di là della responsabilità dell’attuale Amministrazione e di quelle precedenti – scrivono Schiavella, Tipaldi e Sgambati – la nostra preoccupazione riguarda essenzialmente gli effetti che l’applicazione di tale sanzione genererebbe sui cittadini, i lavoratori e i pensionati napoletani in termini di aumento della pressione fiscale e tariffaria e di peggioramento dei già insufficienti servizi. Per questo motivo, pur mantenendo intatta la nostra autonomia di azione anche riguardo alle iniziative intraprese dall’Amministrazione Comunale e la nostra critica di merito su alcune scelte compiute nella redazione di Bilancio 2018, riteniamo necessario un intervento legislativo capace di neutralizzare gli effetti dell’applicazione della sentenza della Corte dei Conti che si manifesteranno nell’esercizio finanziario 2019”.
“Più in generale, poi – aggiungono i tre segretari – riteniamo che sia indispensabile che, nella vostra azione Parlamentare, assuma una importanza particolare la questione degli strumenti legislativi e delle risorse destinate al Governo delle grandi Città Metropolitane superando i gravi e progressivi tagli ai trasferimenti e i limiti dell’attuale Assetto Istituzionale”.
Va definito, quindi, un “intervento straordinario per la città metropolitana di Napoli che affronti la complessità dei problemi in un ottica propositiva e non assistenziale in grado di affrontare le tante emergenze economiche e sociali e, soprattutto, di cogliere e sviluppare le altrettante opportunità in una logica di traino dello sviluppo dell’intero Mezzogiorno come suggerito dal rapporto SVIMEZ 2016”.