“Si puo’ trovare una soluzione alternativa e condivisa da tutti alla liberalizzazione selvaggia dell’apertura di negozi e centri commericiali che non ha sortito l’effetto sperato, ne’ sugli aumenti di fatturato delle imprese, ne’ sull’aumento dei posti di lavoro. La strada migliore per noi e’ quella di riaffidare questa competenza alla contrattazione territoriale tra comuni, aziende e sindacati in modo da garantire la giusta flessibilita’ negli orari, turnazioni regolari, una maggiore retribuzione per i lavoratori e, soprattutto, la volontarieta’ della prestazione domenicale e festiva, distinguendo anche tra zone turistiche e luoghi fuori dal contesto urbano. In molte realta’ aziendali il lavoro domenicale si svolge gia’ da tempo con accordi sindacali che tutelano i diritti fondamentali come il rispetto della maternita’, la cura dei figli, la volontarieta’ di una prestazione che deve essere giustamente sempre retribuita in maniera dignitosa. Ma questo non avviene in tutte le aziende… continua a leggere su Avvenire