Napoli, 24- 07-2018.
Un tavolo di confronto formale fra Regione, Città Metropolitana e Comune di Napoli che “affianchi il confronto sul piano concordatario e assuma il rilancio del sistema del trasporto pubblico locale regionale e metropolitano e delle aziende pubbliche che lo gestiscono come uno dei temi fondamentali per la crescita economica e sociale dei nostri territori”. E’ la richiesta dei segretari generali provinciali di Cgil ,Cisl e Uil, Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati e di categoria FiltCigl, Fit Cisl e Uil trasporti, Amedeo D’Alessio, Alfonso Langella e Antonio Aiello, nel corso della conferenza stampa che si è svolta oggi in casa Cisl.
In particolare si è discusso della grave crisi che sta vivendo l’Anm e sulle possibili soluzioni, “visto che allo stato attuale risulta difficile mantener fede agli impegni assunti nel verbale del 9 luglio, alla luce di alcuni vincoli oggettivi che vanno affrontati” affermano i sindacalisti. In primo luogo la condizione finanziaria complessiva del Comune in predissesto e la spada di Damocle della sanzione della Corte dei Conti, non danno alcuna certezza circa la effettiva disponibilità delle risorse fin qui annualmente stanziate ( 54 mln) neanche per il 2019 e ,certamente, il problema si pone a partire dal 2020. Per il sindacato “in attesa di un auspicato cambio in positivo del quadro di riferimento normativo e finanziario nazionale, occorre considerare la possibilità di modificare l’assetto societario e conseguente governance mediante l’ingresso di nuovi soci istituzionali con l’obiettivo di incrementare la liquidità”. Modifica che va costruita “ in maniera funzionale e coerente ad un progetto industriale che assuma l’integrazione dei sistemi di TPL su scala metropolitana come asse portante di una più ampia programmazione regionale. I processi di riqualificazione e ricollocazione del personale vanno quindi inseriti in tale contesto e resi coerenti anche con un più generale ridisegno e riassetto del sistema delle partecipate e degli stessi servizi comunali” Per Cgil, Cisl e Uil “è ora di smetterla con un conflitto istituzionale che non porta a nulla. Non è pensabile che la Regione non assuma la centralità strategica di Napoli in tutte le sue scelte, a partire da quella che riguarda il futuro di un’ azienda come ANM. Così come non sono accettabili i ritardi nella definizione di un ruolo e di una azione più incisiva della città metropolitana su tematiche decisive per i cittadini a partire dai trasporti. E allora ci chiediamo perché, stante la situazione attuale e fermo restando le quantità finanziarie definite nel piano, piuttosto che rivendicare interventi ulteriori da una parte o sbandierare finanziamenti già erogati dall’altra, non si definisca un diverso piano di intervento che, sulla base di un vero e reale progetto di trasporto pubblico locale su scala metropolitana, integrato con il sistema regionale, ipotizzi un intervento diretto, della città metropolitana e della Regione nei capitali delle aziende di trasporto pubblico locale.
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