“La costituzione di una Cabina di crisi, presieduta dalla Presidenza della Giunta Regionale con la partecipazione delle Prefetture, delle Associazioni Datoriali e delle Organizzazioni Sindacali per monitorare e vigilare sulla corretta applicazione delle misure per il contenimento della diffusione del Covid 19 negli ambienti di lavoro.”
E la richiesta, in attesa che arrivino i fondi promessi dall’Europa, di agire nei confronti del governo nazionale affinché le banche immettano liquidità nel sistema socio-economico-produttivo; un processo di cui le Regioni dovranno farsi garanti”. E’ il preambolo con il quale si apre il programma di aiuti Campania che la Cisl regionale ha messo a punto e inviato al Presidente della Giunta Vincenzo De Luca. Un elenco di settori in cui agire con proposte che la Cisl ha condiviso con tutto il suo gruppo dirigente. “I suggerimenti mirano a recuperare risorse dal territorio aggiuntive a quelle nazionali, ad eliminare sprechi, ad una migliore razionalizzazione dell’esistente – afferma Doriana Buonavita, segretaria generale della Cisl regionale- in un clima di collaborazione con tutti i soggetti chiamati ad impegnarsi per fronteggiare l’emergenza Coronavirus “. Tra le misure previste bonus di tre mesi di 600 euro per le famiglie indigenti e ad economia sommersa, finanziato con risorse regionali e comunali aggiuntive rispetto a quelle nazionali. Sospensione immediata, in favore di coloro che percepiscono la pensione minima, delle scadenze relative alle “spese familiari” (quali mutui, fitti, bollette), procrastinandole di 90 giorni. Strutturare un sistema di vigilanza e controllo per consentire, una volta superata la fase emergenziale, l’emersione di tali situazioni lavorative, riconoscendo sgravi di natura fiscale e contabile ai datori di lavoro ed incentivi, di durata almeno quadriennale, finalizzati alla stabilizzazione dei rapporti di fatto. Predisporre un pacchetto di agevolazioni di natura fiscale e contributiva, per commercio, artigianato e piccole imprese, anche attraverso l’esenzione dal pagamento dei tributi locali fino al 31/07/2020 (data ultima dello stato di emergenza). Per quanto attiene i Fondi europei utilizzare prioritariamente le risorse non impegnate ed a quelle che, seppur impegnate, non hanno prodotto ad oggi alcuna spesa.Per garantire l’accesso agli ammortizzatori sociali alle aziende che hanno ridotto o sospeso l’attività produttiva e considerata l’esiguità delle risorse disponibili, sarebbe auspicabile che le aziende di proprietà della Regione Campania, inserite nell’elenco di quelle esercenti servizi essenziali, non attivino le misure nazionali e regionali di sostegno al reddito. Ed ancora sburocratizzare le procedure che frenano l’avvio delle grandi opere, che in Campania cubano circa 12 miliardi di euro e potranno costituire un reale traino dell’intera economia regionale per mitigare gli effetti della crisi. Infine, ma non per ultimo, tutto il capitolo che riguarda l’emergenza sanitaria. E quindi, tra alcune proposte di più rilievo, implementare la forza lavoro di Aziende ed Enti del SSR attraverso lo scorrimento delle graduatorie esistenti e, successivamente, mediante l’emanazione di avvisi pubblici a tempo determinato. Sviluppare anche una rete integrata socio-sanitaria-assistenziale tra medici di base, ASL, Distretti, 118 ed ospedali. Al fine di risparmiare risorse e guadagnare tempo prezioso, utilizzare strutture residenziali già esistenti prima di progettare la costruzione di nuove strutture “Covid Hospital”, come la Mostra d’Oltremare o l’ex ospedale americano di Agnano.