La morte del sindacalista maliano Soumalia Sacko, ucciso in Calabria nel ghetto di San Ferdinando è stato un atto terribile, un delitto che non può essere liquidato come una vicenda di microcriminalità. Alla base c’è un sistema di illegalità diffusa, quel vuoto infelice di cui parla Roberto Saviano, nel silenzio delle istituzioni locali, dell’apparato produttivo e financo delle multinazionali dell’industria agroalimentare che fingono di non vedere. Sono anni che il sindacato denuncia la situazione di sfruttamento e di degrado in cui sono costretti a vivere migliaia di lavoratori immigrati. Abbiamo fatto decine di manifestazioni, scioperi, tante iniziative pubbliche di denuncia. Ma non basta. E Il 5 giugno i sindacati di categoria del settore agroalimentare hanno proclamato uno sciopero in tutta Italia per un contratto dignitoso, per la sicurezza e contro ogni forma di sfruttamento. E noi saremo al loro fianco in questa giusta battaglia”… continua a leggere la lettera su Repubblica