Comunicato Stampa
Uffici postali a mezzo servizio in provincia, scatta l’ira dei pensionati. A Salerno protesta per la chiusura della succursale di Matierno. Il segretario generale della Fnp Cisl provinciale, Giovanni Dell’Isola: ” Sono proposte legate a mere scelte contabili, che non tengono conto delle peculiarità del territorio”.
La Fnp Cisl Salerno è preoccupata per la chiusura estiva degli uffici postali nella provincia. Il sindacato lamenta gli eccessivi disagi legati al piano di rimodulazione degli orari estivi che colpisce l’intero Salernitano e, in particolare, il capoluogo. La Fnp ha già protestato con l’azienda sollecitando una diversa organizzazione degli orari degli uffici dal momento che il servizio postale deve fornire prestazioni a tutti i cittadini. Quest’anno, peraltro, i periodi di chiusura degli uffici sarà ancora più lungo poiché c’è carenza di personale. La maggior parte degli uffici sarà chiusa nel pomeriggio e di sabato, mentre gli sportelli che resteranno aperti solo il mattino avranno orari rimodulati che finiranno per penalizzare l’utenza. Il caso simbolo avviene a Salerno, dove nella frazione alta di Matierno il sabato l’ufficio resta chiuso e così chi ha il radicamento di un conto corrente in quella filiale non può effettuare operazioni.
Per il segretario generale della Fnp Cisl Salerno, Giovanni Dell’Isola, il problema vero riguarda una carenza strutturale di personale e, per questo motivo, sono state sollecitate iniziative per salvaguardare le condizioni psico-fisiche dei dipendenti, la qualità delle prestazioni lavorative e del servizio e, in generale, il patrimonio comune della rete degli uffici postali della provincia. “Sono proposte legate a mere scelte contabili, che non tengono conto delle peculiarità del territorio e delle necessità dei piccoli comuni, luoghi in cui le Poste assicurano un servizio anche come riferimento sociale. Poste Italiane avrà le sue logiche ragioni per chiudere alcuni uffici ma la loro chiusura in una frazione o in un piccolo comune comporta problemi per la popolazione e in particolar modo per gli anziani e le fasce più deboli che la Fnp rappresenta”, ha spiegato. “Ancora una volta a pagare il prezzo più alto saranno gli anziani, le fasce sociali meno evolute (alfabetizzati) dal punto di vista informatico, che oggi sono quelli che più di altri utilizzano gli sportelli postali”.