Intervista a Lina Lucci
Lina Lucci, segretaria generale della Cisl Campania attacca a tutto campo l’amministrazione Caldoro.
Come valuta l’azione della Regione Campania negli ultimi mesi?
«Registriamo un persistente ritardo su tutti i fronti da parte della Regione Campania e raccogliamo forti preoccupazioni tra lavoratori e cittadini sulla capacità di dare risposte da troppo tempo attese».
Cosa non ha funzionato?
«La Regione guidata da Caldoro avrebbe dovuto lavorare su due direttrici: una di sacrifici per risanare i conti e una seconda di rilancio, per garantire sviluppo e occupazione. La Cisl ha accompagnato per senso di responsabilità la prima, che ha determinato, specialmente nei settori sanità e trasporti, pesanti sacrifici per lavoratori e cittadini. Lo sviluppo, l’occupazione, il rilancio dei servizi pubblici e sociali invece, salvo sparute eccezioni, non si sono visti».
Qualcuno sostiene che la responsabilità e la necessità di cambiare stia molto anche in capo al sindacato.
«Si fa molta confusione. La Cisl ha sposato il modello della responsabilità. E abbiamo compiuto scelte dolorose e impopolari. E non arretreremo di un passo in questa direzione, che è quella vincente. L’unica possibile per contribuire concretamente a creare e difendere i posti di lavoro».
Non era anche il caso di essere più critici con la Regione e gli altri enti locali già prima di oggi?
«Denunciamo le cose che non vanno da sempre. Non solo la Cisl è l’unica organizzazione sindacale che ha fatto una manifestazione pubblica con migliaia e migliaia di persone sotto i palazzi della Regione sia nell’era Bassolino, che in quella Caldoro. Abbiamo una azione quotidiana di “pressing”, di denuncia forte. Le faccio alcuni esempi: sui FondiEuropei abbiamo denunciato i ritardi, presentato uno studio e chiesto di esercitare i poteri sostitutivi quando gli enti attuatori ritardano e determinano il rischio di perdere risorse. Su trasporti e contratti di programma abbiamo dovuto finanche chiedere l’intervento della Corte dei Conti. Sulla Sanità abbiamo prodotto due anni fa un dossier dettagliato che ha destato l’attenzione della magistratura e segnalato che c’era un miliardo di contenzioso che montava. E martedì prossimo lanciamo la campagna “denuncia con noi” per invitare cittadini e operatori a denunciare disservizi, sprechi e inefficienze che persistono nel sistema sanitario regionale».
Su cosa è necessario concentrare gli sforzi in questi ultimi mesi di legislatura regionale?
«La partita più importante è naturalmente rappresenta dai Fondi Europei. Vanno spesi tutti, per tempo e bene. Se in tre mesi non si riesce a mettere la macchina attuativa definitivamente sulla giusta carreggiata è inutile aspettare la fine del mandato, meglio che vadano subito tutti a casa.
Il suo nome ogni tanto ricorre tra i possibili candidati a sindaco di Napoli o ad altri ruoli di responsabilità istituzionale. Sta preparando la sua discesa in campo?
«Che ricorra il mio nome come possibile candidato è contemporaneamente motivo di orgoglio per la Cisl ma anche un dato sintomatico delle difficoltà della classe politica campana. I partiti stentano ad avere un contatto diretto, forte, quotidiano con le persone. Detto ciò, il congresso regionale si è tenuto poco più di un anno fa e ha conferito a me e alla squadra che lavora con me, all’unanimità, un mandato quadriennale. Da questa prospettiva siamo concentrati a lavorare, per favorire un cambiamento che sul piano politico e istituzionale stenta a manifestarsi».
Leggi l’articolo del Corriere del Mezzogiorno NA