Elezioni. Il 29 gennaio a Roma la Cisl presenta le sue proposte per una politica più attenta ai bisogni di lavoratori, giovani, pensionati e famiglie
“L’appello che dobbiamo fare e che il 29 faremo in una iniziativa ad hoc a Roma come Cisl nazionale è un fisco amico del lavoro, una politica di investimenti che agevoli la creazione di imprese, l’irrobustimento delle imprese già presenti nel Paese, ma con forti misure a favore della contrattazione e della formazione dei lavoratori”. E’ quanto ha dichiarato questa mattina Annamaria Furlan, Segretaria generale della Cisl, oggi a Milano per il Consiglio generale della Cisl, annunciando l’iniziativa che si svolgerà il 29 gennaio a Roma. “Non vogliamo -ha proseguito Furlan- che innovazione e produttività coincidano con futuri esclusi e magari con minor sicurezza. La produttività non può essere slegata dalla sicurezza del lavoro, sia per chi è dentro l’azienda sia per quello che si produce”.
Per la Segretaria della Cisl al centro della campagna elettorale devono esserci le pensioni, ma anche il tema del lavoro e la riforma fiscale. “Si parla poco e con poca conoscenza del lavoro. Vedo tanta attenzione al salario minimo per legge, quando invece vorrei tanta attenzione dei programmi di tutti i partiti rispetto a come si investe sul lavoro, a come si crea un sistema paese che agevola gli investimenti sul lavoro”, spiega.
“Siamo un sistema Paese dove l’85% dei lavoratori e delle lavoratrici è coperto dalla contrattazione nazionale. Non abbiamo bisogno di un salario minimo che sicuramente abbasserebbe anche per questi lavoratori il reddito annuale. Abbiamo bisogno semmai – sottolinea – di allargare la contrattazione a quel 15% che oggi non è coperto da contratti nazionali”.
Sul fronte fiscale, la Furlan sostiene la necessità di “mantenere la progressività”, anche se ammette che cinque aliquote possono essere troppe. A chi le chiede un commento sulla riforma di Trump, replica: “Ha fatto una riforma molto importante per gli investimenti, ma ha impoverito gli americani sul tema della salute. A noi serve una riforma che renda più pesanti le buste paghe di lavoratori e pensionati e agevoli le classi più povere”.
E riferendosi all‘indagine “Gli italiani e lo Stato” del quotidiano Repubblica, dalla quale è emerso che il grado di fiducia dei cittadini nei confronti del sindacato è cresciuto di sei punti nel 2017, Furlan aggiunge: “Spero che questa analisi faccia riflettere i partiti in questa campagna elettorale molto confusa in cui tutti vogliono demolire o abolire qualcosa e non costruire una Italia piu’ equa, con meno diseguaglianze sociali, con piu’ lavoro per giovani, piu’ investimenti e piu’ sicurezza in tutti i luoghi di lavoro”.
“Hanno detto che eravamo nell’angolo e che non rappresentavamo le nuove esigenze del mondo del lavoro. Oggi scopriamo dall’indagine di Ilvo Diamanti che siamo gli unici soggetti insieme alle imprese di cui cresce la fiducia nel paese e che soprattutto anche i giovani iniziano a guardare con maggiore attenzione al sindacato ed alla serieta’ delle nostre proposte – ha aggiunto -. E’ un segnale positivo che per quanto riguarda la Cisl deve spronarci a fare ancora di piu’, a rafforzare la nostra scelta di stare nelle aziende e nei territori al fianco dei lavoratori, pensionati, giovani, donne, immigrati, giorno dopo giorno, passo dopo passo”.